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Oggi parliamo dell’importanza di arieggiare, di cambiare aria nelle stanze in cui si lavora e, in generale, in cui si permane a lungo.
Si tratta di tema importante per molte Assistenti di Direzione, che operano in ufficio e in smart working, valido per tutti noi, ma davvero fondamentale per gli Office Manager che hanno tra le proprie responsabilità l’organizzazione del servizio di pulizie aziendale o che, scopriremo insieme il perché, presidiano il Servizio di Prevenzione e Protezione.
Potrebbe sembrare un adempimento scontato, o forse è meglio dire che si da per scontato e proprio per questo si tratta di un aspetto cui dedicare la giusta attenzione.
L’Aria è Vita ed ecco quindi il primo elemento sui cui non si può transigere quando si parla di organizzazione dell’ufficio, benessere sul luogo di lavoro e qualità della vita.
Perché l’Aria dei Nostri Uffici è Inquinata
Ispra, nel suo Studio 117/2010, rileva l’esistenza di casi inquinamento indoor dovuti tra l’altro alla concentrazione causata da un ricambio d’aria non ottimale e causati da fonti interne di inquinamento.
Analizziamo insieme le principali fonti interne di inquinamento
1. Le Persone
Primo aspetto da considerare, negli uffici ci siamo noi. Ci sono le persone.
Nonostante il periodo, c’è sempre un certo flusso di persone interne e, talvolta, di ospiti e tecnici che provengono dall’esterno, senza considerare che una sola persona, da già e da sola, il suo personale contributo a rendere l’aria più insalubre, anche senza avere contatti con le altre persone.
2. Sistemi di Condizionamento
All’interno dei nostri uffici sono spesso presenti sistemi di condizionamento che nella maggior parte dei casi scaldano o raffreddano la stessa aria nel corso della giornata, senza ricircolo forzato dall’esterno, prendendo cioè l’aria da una stanza e ributtandola nella stessa senza purificarla. Non sempre è presente un sistema automatico che fa “cambiare aria” da solo, quindi occorre occuparcene noi (oltre a prevedere la periodica, e puntuale, pulizia di impianti e filtri).
3. Carta, polvere, immondizia
Nonostante ordine e pulizia sono sempre presenti, oltre alla polvere, immondizia e piccoli resti di cibo, una grande quantità di documenti, anche vecchi e ammuffiti, ed in generale carta, anche tritata, e pacchi provenienti da ogni parte del mondo, con le loro confezioni sporche e spezzate, che quasi sempre contengono colle a base chimica.
4. Dispositivi elettronici e stampanti
Nei nostri spazi di lavoro, sono presenti server, computer, dispositivi elettronici e, soprattutto, diversi tipi di stampanti
Le stampanti, in particolare, durante il funzionamento, fissano l’inchiostro o il toner, dei prodotti chimici, alla carta e, nel procedimento, generano quantità variabili di ozono e liberano diversi tipi di composti organici volatili, pericolosi per la salute.
5. Materiali di Costruzione e Prodotti Chimici
Non ultimo, nei nostri uffici (e nelle nostre case), gli spazi hanno subito diversi trattamenti, es. a base di vernici e solventi, e sono presenti molti oggetti e materiali di costruzione che con il tempo possono rilasciare sostanze nell’ambiente, come la formaldeide.
Inoltre si usano una gran quantità di prodotti chimici per pulire le superfici e tirare a lucido i pavimenti, prodotti che non fanno altro che contribuire a rendere meno buona l’aria che respiriamo nei nostri spazi di lavoro, senza considerare, in questo periodo, la quantità di prodotti a base di alcool e candeggina che utilizziamo, per disinfettare le mani e le superfici a causa dell’emergenza.
Il Rischio Radon
Non meno importante da ricordare, in termini di salute e di prevenzione, è il Radon, un gas presente all’interno di quasi tutti gli ambienti frequentati dalle persone, lavorativi e ricreativi, ma anche nelle nostre abitazioni, davvero pericoloso per la nostra salute, come ben raccontato da Eric Barbizzi, giovane divulgatore scientifico a Striscia la Notizia, nel suo servizio Il Gas Radon del 22 maggio 2019.
Il Radon, anche se pressoché sconosciuto al grande pubblico, è davvero tra le potenziali cause di tumore al polmone, tanto da essere citato da Fondazione Veronesi nell’articolo dedicato proprio a questa malattia.
L’Istituto Superiore di Sanità ha previsto un Piano Nazionale Radon
Istituto Superiore di Sanità, Piano Nazionale Radon
all’interno del quale sono stati effettuati rilevamenti e preparata una mappa con l’evidenza delle esposizione media.
Anche le Arpa, le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente, hanno raccolto nel tempo dati sul tema che condividono sul proprio sito, come fatto da Arpa Lombardia, che pubblica sul suo sito la Mappatura del Rischio Radon della Regione
Arpa Lombardia Mappatura Rischio Radon
con la possibilità di scaricare l’elenco Excel dei comuni della regione, con la classificazione per ciascuno del livello di rischio.
L’indicazione principale per ridurre il livello di esposizione al radon e quindi abbassare il rischio per la salute, ben presentata da Eric nel suo servizio è ufficializzata anche da Arpa Liguria, sul suo sito istituzionale, nell’articolo dedicato proprio al Radon.
Arieggiare spesso i locali è un modo utile e immediato per diminuire la concentrazione di radon in casa, e favorisce anche lo smaltimento di numerosi altri inquinanti presenti nell’abitazione.
E dei nostri uffici, mi sento di aggiungere.
Arieggiare come Strumento per Abbassare la Carica Virale negli Ambienti Chiusi
Durante questa emergenza abbiamo imparato come arieggiare sia uno strumento principe pe abbassare la carica virale e ridurre i rischi di contagio in tutti gli ambienti chiusi, dai luoghi di lavoro alle scuole, senza dimenticare le case private.
In diverse linee guida e nelle infografiche condivise dal Ministero della Salute è raccomandato di Arieggiare come Strumento di Prevenzione, dagli esercizi commerciali alle case private.
Parola d’ordine Arieggiare Sempre gli Spazi di Lavoro
Si potrebbe pensare che il rischio legato all’aria insalubre presente negli ambienti di lavoro possa essere considerato minore in virtù di una minore permanenza negli spazi di lavoro rispetto all’abitazione, ma su questo sento di non essere d’accordo.
A quanti manager e professionisti, e a quanti Assistenti, capita di trattenersi in ufficio anche per 12 ore filate e per diversi giorni alla settimana? Queste persone che escono presto al mattino e rientrano a casa piuttosto tardi alla sera passando la maggior parte della propria giornata proprio nell’ambiente di lavoro?
L’ambiente di lavoro, ogni ambiente di lavoro, va quindi preservato da possibili rischi, anche attraverso la semplice ma essenziale abitudine di arieggiare i locali ed anche più volte al giorno.
Per far sì che arieggiare significhi cambiare davvero l’aria è importante aprire bene tutte le porte e finestre, perché occorre che ci sia uno scambio significativo tra l’interno e l’esterno.
Tenere socchiusa una finestra, anche a lungo, non serve così tanto da questo punto di vista e al contrario causa una costante dispersione di caldo in inverno e fresco in estate che pesa in maniera significativa sui consumi e questo vuol dire spreco di risorse, cioè maggiori impatto ambientale e aumento dei costi.
E’ quindi importante spalancare per 10 minuti di orologio due volte al giorno, mattina e sera, ed un paio di volte, per 5 minuti di orologio, nel corso della giornata ed ogni volta si stampa in maniera importante nel nostro ufficio o nell’area comune dedicata.
Una buona abitudine che possiamo prendere tutti è di arieggiare ogni mattina il nostro ufficio e, da Assistenti di Direzione, l’Ufficio del nostro Assistito e le Sale Riunioni Direzionali, così come da Reception & Office Assistant è importante arieggiare, e quotidianamente, reception, aree d’attese e sale riunioni di cui abbiamo la responsabilità di gestione.
In particolare per le Sale Riunioni occorre prendere la buona abitudine di arieggiare dopo ogni utilizzo anche breve, in particolare in questo periodo di emergenza, e nel caso di meeting che durano per l’intera giornata occorre arieggiare quando i partecipanti si allontanano per il pranzo o anche solo per un sopralluogo in produzione.
Arieggiare come Attività del Servizio di Pulizie Aziendale
Se sei un Office Manager ed hai la responsabilità dei servizi generali, quindi tra l’altro dell’organizzazione del servizio di pulizie aziendali, puoi considerare l’arieggiare come il primo adempimento che le persone che si occupano della struttura devono prevedere, al pari ad esempio di svuotare i cestini della carta
Da un punto di vista organizzativo, in ottica presidio efficace dei servizi generali, occorre prevedere questo adempimento all’interno del capitolato delle attività delle società di pulizie, indicandone le linee guida da rispettare nel piano di lavoro quotidiano degli addetti al servizio.
Il mio personale suggerimento agli Office Manager è, una volta inserita l’attività come giornaliera nel capitolato, di dettagliare precisamente la procedura concordata nel sopralluogo di allineamento, che si fa quando viene assegnato il servizio ad una nuova società o ad un nuovo team di addetti, inserendo le indicazioni date nel riepilogo che segue il sopralluogo.
Allo stesso modo si può inserire come punto nel sopralluogo periodo di allineamento con il responsabile del servizio, sempre presente il personale addetto, così da cominciare (o ricominciare) a prevedere l’arieggiare i locali come un adempimento specifico del servizio di pulizie da svolgere come attività prioritaria e non come cortesia o come gesto di buona volontà, seguendo la migliore procedura possibile per aumentarne i benefici.
Il sito di Arpa Liguria suggerisce in particolare un metodo efficace per l’areazione delle strutture distribuite su diversi piani, valido quindi per gli uffici ma anche per le ville singole per quei graziosi appartamenti distribuiti su più livelli, soprattutto se sono presenti affacci e soppalchi.
Le finestre devono essere aperte almeno tre volte al giorno, iniziando l’apertura dai locali posti ai livelli più bassi (anche interrati o seminterrati) e la chiusura da quelli posti ai piani più alti, per limitare l’effetto “camino”.
Qualora possibile, e quando la stagione lo consente, la scelta più efficace sarebbe prevedere di aprire tutte le finestre prima di iniziare le operazioni di pulizia, richiudendole accuratamente una volta svolto il servizio.
In questo caso, se la struttura viene pulita come spesso accade alla sera e con il personale dipendente assente, per motivi di sicurezza, porte (e cancelli) vanno tenuti accuratamente chiusi, per garantire un efficace controllo degli accessi e per prevenire reati e successive effrazioni.
Allo stesso modo vanno aperte solo le finestre che consentono di mantenere in sicurezza la struttura e soprattutto il personale addetto al servizio di pulizie che in quel momento è presente in azienda e di solito in numero esiguo.
E’ sempre importante tenere presente il giusto mix di qualità nel servizio, sicurezza nel lavoro e tutela della salute di tutti i lavoratori coinvolti nei servizi di cui abbiamo responsabilità, dando in ogni occasione ed in ogni momento la priorità assoluta alla sicurezza.
Arieggiare a Casa e negli Home Office
Il suggerimento che mi sento di condividere è quello di areare regolarmente anche la nostra casa, al mattino ed alla sera, sia in estate che in inverno, spalancando le finestre in ogni stanza per almeno dieci minuti, e 10 minuti veri, di orologio, anche in inverno.
Personalmente, da molti anni, apro le finestre al mattino, quando il riscaldamento è spento, prima di uscire o prima di iniziare a lavorare, ed allo stesso modo alla sera, appena entro in casa o appena finito di lavorare, prima che il riscaldamento (o il condizionatore) si accenda anche da programma, così da ridurre i consumi e ridurre l’impatto sull’ambiente di questa buonissima abitudine.
In questo periodo in particolare, in cui siamo tutti più in casa, durante le attività in smart working, ma anche durante le lezioni a distanza dei ragazzi e soprattutto in occasione delle attività di pulizia, è fondamentale areare la casa bene e a lungo per combattere il virus, ma anche per limitare il rischio chimico dovuto all’uso intensivo di disinfettanti, ma anche per migliorare la qualità dell’aria di casa, si dice spesso più inquinata di quella delle grandi città e per aumentare l’ossigeno presente in ogni stanza, anche perché quando usciamo siamo spesso costretti ad usare le mascherine.
In questo periodo di smart working apro le finestre anche nel corso della giornata, almeno 2 o 3 volte per 5-10 minuti e sempre prima della pausa pranzo e quando il clima lo consente tengo aperte le finestre per l’intera giornata, dalla mattina alla sera.
Far entrare una Boccata d’Aria Fresca da sempre una sensazione molto positiva ed il lavoro diventa, immediatamente, molto più piacevole, anche nella situazione critica che viviamo oggi.