“Mi hanno preso per la Segretaria” Questa frase così semplice, e così diffusa, porta con sé tutta una serie di stereotipi un po’ superati, ed un po’ duri a morire, ed ogni volta in cui la sento, non so te, ma a me sembra sempre di dover fare un sospiro per riuscire a mantenere la calma.
Anche qualche giorno fa mi ci sono imbattuta, come lancio di un post di una manager, che ha provato la spiacevole sensazione di venire per l’ennesima volta sminuita nel suo lavoro perché donna e dall’aspetto giovane (nel mondo dei Businessauri possono essere, entrambe purtroppo, colpe gravissime)
Non ho risposto perché, d’abitudine, non reagisco, mi piace piuttosto riflettere e andare a fondo su una questione che in prima battuta mi fa molto arrabbiare, per me è giusto capire, anche se non è mai la via più semplice o più breve.
Ho guardato il profilo dell’autrice ed ho scoperto un persona bellissima, con un percorso professionale ricco e di successo, costruito con gran impegno e costellato da interventi a sostegno dell’emancipazione femminile.
E allora perché espressioni come “Mi hanno preso per la Segretaria” non solo ancora sopravvivono, ma sono addirittura entrati nel parlare comune, tanto da non accorgersi che esprimono un pensiero denigratorio?
Il risultato di questa riflessione sono stati due diversi ordini di idee.
Il primo è che, ovviamente, non c’è niente di male nel fatto che “ti abbiano presa per la Segretaria”, che il problema vero è che non contemplano che una donna, soprattutto se giovane, possa essere un manager, mentre il secondo, blandamente consolatorio è che non si tratta di un’offesa verso la categoria professionale, ma verso le donne, tutte in generale.
Ma andiamo con ordine, perché non c’è niente di male nell’essere preso o presa per una Segretaria?
Non c’è niente di male nell’essere una Segretaria, cioè non c’è niente di male nello svolgere con professionalità e competenza un determinato lavoro, qualunque esso sia e per quanto umile questo sia.
Tranne che…
Tranne che per il fatto che, per molte persone che prosperano ancora in determinato numero, qualunque ruolo tipicamente femminile o anche solo declinato al femminile, ha un certo valore, per così dire, sminuente e, squisitamente, denigratorio.
Non ha niente a che fare con lo svolgere il Ruolo di Segretaria o di Office Assistant, di Assistente di Direzione o di Executive e Personal Assistant. A che fare con l’essere una donna che svolge un lavoro da donne.
Ricordi lo sfogo di Luciano Benetton a proposito della sciagurato crollo del Ponte Morandi di Genova e dei provvedimenti allo studio del Governo? Siamo nel 2020 e trapelarono le sue violenti e pesantissime affermazioni “Ci stanno trattando peggio di una cameriera. […] Non possiamo accettare di essere trattati come ladri”
Ma come? Un lavoro onesto, e di servizio, quello della Cameriera se ne deve stare comodo comodo, accomunato all’espressione “ladri”
In uno sfogo è corretto che “ci stanno trattando peggio di una Cameriera” abbia lo stesso significato dispregiativo di “essere trattati come ladri”?
E bada bene che l’accezione negativa riguarda la Cameriera e non il Cameriere, il dispregiativo riguarda sempre il femminile.
Esiste una certa abitudine, profondamente radicata, di utilizzare termini che identificano ruoli di servizio, in particolare il femminile, con un’accezione negativa o compassionevole e, siccome è profondamente radicata, non riguarda solamente i signori ma anche le signore che si sono abituate ad usarle.
Espressioni che identificano ruoli umili nell’accezione femminile, o storicamente riservati a figure femminili, sono molto spesso usati in maniera discriminatoria o offensiva e ben oltre il genere, diventano uno scherno o un’offesa, o addirittura un’eventualità accusa da cui difendersi.
Un papà che sta casa con i propri bambini si sente dire “questa sera fai la babysitter”. In realtà non fa la babysitter, è un papà e si comporta come tale, sta con i suoi bimbi.
La Baby Sitter storicamente è una Bambinaia, cioè è una donna che svolge un lavoro da donne.
Un uomo all’aperitivo dice con una bella risata “in casa non faccio niente, fa mia Moglie, non sono mica una Cameriera” e persino ad una Mamma disperata, con i figli più irrispettosi, scappa un “Guarda che io non sono mica la tua cameriera”
La Cameriera, nella sua accezione più umile, è quella femminile. “Non sono mica un cameriere” suona un po’ diverso.
E poi c’è più inelegante e irrispettosa di tutte, la “donna delle pulizie”
L’espressione “donna delle pulizie” non si dovrebbe neanche utilizzare in generale, i termini corretti sono Collaboratrice Familiare o Addetta al Servizio di Pulizie, se collabora ad esempio con un’azienda, mentre nelle formule di cortesia si fa elegantemente riferimento alla Signora che ci aiuta a tenere in ordine, la casa o l’ufficio.
Eppure l’espressione donna delle pulizia si usa sempre in generale, e si usa in particolare in modo svilente nei confronti della persona che svolge il lavoro o come offesa.
Ovviamente al femminile, l’uomo delle pulizie non si usa molto e, ai Businessauri verrebbe comunque in mente l’uomo che possiede la società di pulizie, quindi che offesa sarebbe?
Persino i ruoli che si occupano di coordinare delle figure il servizio come Maggiordomo e Governante hanno delle eccezioni molto diverse e sembrano essere lontane dall’avere un pari grado, ma soprattutto una pari dignità.
I termini che descrivono lavori umili sono svilenti quando sono al femminile e quelli che sono esclusivamente e tipicamente femminili, lo sono un po’ di più.
Non è un caso quindi che la “Segretaria” come Ruolo e come espressione, ne sia anche lei vittima, considerando che identifica un Ruolo tipicamente femminile da più di 100 anni.
E’ vero ha proprio più di 100 anni, ne ho parlato nel video dedicato alla Storia dell’Assistente di Direzione che, forse non sapevi, inizia già nel Gotico.
Contenuti dal Canale YouTube
Storia dell’Assistente di Direzione inizia nel Gotico
I vari “mi hanno preso per la Segretaria”, “non prendo le tue telefonate, non sono mica una Segretaria” “sono cose da Segretaria” e, la mia preferita in assoluto, “mi hanno chiesto il caffè, ma mica sono la Segretaria” ne sono la prova diffusa e sono usati da Gentiluomini e purtroppo anche da Signore.
Una volta mi è capitato parlando con una giovane donna che cercava la sua strada nel mondo del lavoro “hai mai pensato di fare l’Assistente di Direzione?” “Sehhh io potrei ambire a molto di più che fare la segretaria, potrei diventare tecnico informatico o occuparmi dell’assistenza tecnica”
Non ho risposto, ma dentro di me mi sono detta “ma come, essere Assistente di Direzione è la Professione più bella del mondo ed è l’ambizione di tante persone perché hai una visione così limitata? Direi che va bene così, peggio per te”
Da lì è partita una grande parte del mio lavoro di approfondimento e di condivisione.
Quella dell’Assistente di Direzione, e della sua antenata Segretaria, è una professione poco conosciuta da chi non ci ha direttamente a che fare ed è prevalentemente svolta da donne.
Wow, si presta perfettamente allo scopo.
Non è un caso che diventi un metro di condizioni di disagio, fastidio o, addirittura, di mancanza di rispetto e non per le persone che svolgono questo lavoro, ma perché è entrato nei luoghi comuni come certe canzoni (e qualche volta anche in certe canzoni “ma come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati”)
Cosa possiamo fare per cambiare questa situazione?
Abbiamo un grande potere anche se non ne siamo consapevoli.
Sicuramente possiamo arrabbiarci, ma non dobbiamo sentirci sminuite o sminuiti per il nostro ruolo e, soprattutto, dobbiamo evitare le due tentazioni più pericolose.
Cercare di sostituire l’espressione irrispettosa con un bel “mi hanno preso per il fattorino” o rispondere da Assistenti con un altrettanto irrispettoso “perché non dici fattorino invece di segretaria?” non servirebbe perché vorrebbe dire a nostra volta mancare di rispetto ad un ruolo che ha una sua dignità professionale. E che discorsi, ovviamente non essendo femminile, non sarebbe neanche compreso o preso in considerazione per lo scopo infausto, ma questa è un’altra storia.
La seconda tentazione, ancora più pericolosa in termini di leadership, è quella di cedere alla tentazione di rispondere “non sono una Segretaria, sono un’Assistente”, cadendo anche noi nel tranello di sminuire questa espressione.
In concreto possiamo, o meglio dobbiamo rilevare le situazioni per quelle che sono e farlo notare senza paragoni, educando quando possibile gli altri a fare lo stesso.
“Nessuno si rende mai conto che il manager sono io” non rende altrettanto l’idea di un “mi hanno preso per la segretaria”? Perché dobbiamo metterci un metro di paragone sminuente?
Cosa ci può essere di costruttivo nel lamentarsi per il mancato riconoscimento del proprio ruolo, sminuendone un altro?
E come Assistenti come si risponde in queste situazioni?
Personalmente ho speso in determinate situazioni un bel “non trovo niente di male nell’essere una Segretaria” o in altri casi “Sono una Segretaria e sono molto fiera di ricoprire questo ruolo che, è vero nel frattempo si è evoluto, ma che da almeno 8 generazioni professionali contribuisce al successo delle aziende italiane e non solo.”
E soprattutto la mia frase preferita alla mia offesa preferita “ma una in gamba come te fa la Segretaria?” (già “una in gamba come te” o la sua versione colorita “una con i …” non è elegante, ma tralasciamo per un attimo)
“Perché non dovrei essere fiera di essere una Segretaria? E’ un lavoro che ha più di 100 anni e da più di 100 anni fa la differenza nelle organizzazioni in cui opera e nei confronti delle Persone che Segue. Il lavoro si è evoluto ed ora questo ruolo prende il nome di Assistente di Direzione, ma personalmente non dimentico chi lo ha svolto prima di me perché ha contribuito a renderlo la professione meravigliosa che svolgo ed insegno. Se volessi offendermi o sminuirmi, credo dovresti impegnarti un po’ di più”
Ovviamente non c’è risposta. Le persone a questo punto rimangono, semplicemente, a bocca aperta.
Ed imparano quando sono toste, le Assistente di Direzione, indipendentemente dalla propria specializzazione e declinazione.
E tu cosa ne pensi? Come rispondi di fronte a frasi come queste?
Se ti fa piacere ne parliamo su LinkedIn, nel mio profilo, sotto il post che ti linko qui.
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L’Analisi della Professione di Assistente di Direzione e delle sue Specializzazioni e Declinazioni è sempre presente, come Modulo 1, nel nostro Corso di Formazione Assistente di Direzione

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