Ho imparato in questi anni che i grandi testi sono la raccolta di piccole, significative frasi, così come i grandi risultati sono la raccolta di piccoli gesti.
Nella prefazione del magico Come trattare gli altri e farseli amici, Dale Carnegie racconta di come tutto sia cominciato con alcune piccole regole che, bellissima espressione, potevano comodamente star scritte dietro una cartolina.
Quando ho iniziato a raccogliere questi preziosi contenuti, molti anni fa, ho iniziato, come diceva Dale Carnegie, appuntandomi alcune semplici regoline, e lo feci su un blocco.
Lo ricordo benissimo, iniziò tutto un bel sabato pomeriggio di primavera.
Eh sì, era primavera, doveva essere maggio, nel 2008.
Fu allora che questa meravigliosa avventura iniziò a prendere forma ed iniziò tutto in quell’assolato sabato pomeriggio, in una Biblioteca.
In particolare nella Biblioteca di Bovisio Masciago, che allora si trovava ancora nella sua vecchia sede, un piccolo spazio con un paio di vetrine affacciate su via Garibaldi, una strada tranquilla del centro del paese, a due passi dalla Chiesa e dal Comune, di fronte alla storica Villa Zari.
Non era un posto elegante ed il suo stile era tutt’altro che ambizioso.
Non era che un piccolo negozio, con un allestimento semplice, composto da bancone, scaffali sobri e tavoli senza pretese, conditi da un po’ di volumi in bella vista.
Eppure aveva quella meravigliosa dote, quel calore speciale, che portano con sé le vecchie biblioteche. Profumava di libri e di sapere.
Ed io mi accorsi subito che la Biblioteca era un posto magico.
E magico fu, per me, l’effetto che ebbe entrarci.
Fu semplicemente, direi quasi fisicamente, entrare in una nuova vita.
Tra i libri che in quel pomeriggio sfogliai c’era uno splendido Le Brave Ragazze non vanno avanti, ma quelle toste sì che cominciai a leggere attirata da quel bel rosa brillante in mostra sullo scaffale.
Siccome, porca miseria, quel libro era veramente interessante, pensai che sarebbe stato utile prendere un appunto, segnarmi qualcosa da tenere a mente, così lasciai il volume sul tavolo e uscii dalla biblioteca, entrai nella piccola edicola cartoleria che c’era lì a pochi passi per comprare un blocco (non ti deve stupire il fatto che anche l’edicola fosse piccola, a Bovisio è un po’ tutto è piccolo, ndr).
In quell’edicola non comprai neanche una penna perché Diego, il Bibliotecario, con cui in seguito saremmo diventati amici, mi aveva prestato una matita, quindi comprai solo, per un euro tondo tondo, un blocco.
Un semplicissimo blocco a quadretti, in carta grezza e rilegato in alto, dove cominciai a scrivere, quel pomeriggio, quelle due tre cose significative, da tenere a mente, e qualche spunto da mettere subito in pratica.
Iniziai così a studiare a fondo quel primo libro e poi via, molti altri a seguire.
Più o meno tutti quelli che trovi raccolti nella serie dei LibriCheAbbiamoLetto.
Una miniera di parole preziose che iniziai a riscrivere, in bella, e poi a catalogare ed infine a raccogliere su pc, insieme agli ebook, alle presentazioni, alle liste e ai modelli, ai link a siti, video, podcast e applicazioni utili in cui nel tempo mi sono imbattuta.
Nel corso di questi 10 anni ho raccolto un’infinità di contenuti che col tempo ho imparato ad archiviare a codificare, arrivando ad avere contenuti fruibili per circa 34 gb.
A pensarci un attimo, tutti i contenuti che ho raccolto sarebbero stati in grado di saturare il pc portatile che utilizzavo allora, quando ho iniziato questo percorso, anche se sarebbe più d’effetto ricordare che questa mole di dati rappresenta almeno 100 volte la capacità del pc che ha contribuito a portare Armstrong e Aldrin sulla Luna.
Già nel 2009, la Biblioteca di Bovisio, che io adoravo così com’era, si trasferì in una nuova grande sede, in un palazzo d’epoca di via Cantù, ed io feci un po’ fatica a credere che un posto magico, fosse diventato, improvvisamente o quasi, anche bellissimo.
Ma non riesco a dimenticare che fu in quella vecchia, piccola sede, che scoprii il concetto dell’investimento, grazie al ritorno di quel mitico euro, insieme all’incredibile valore degli appunti e delle liste, oltre alla profonda differenza tra il dire e il fare.
Libro che abbiamo letto
Noi siamo immortali di Giovanni Cupidi