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Oggi con grande piacere ospitiamo Emanuela Bianco, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto della Concorrenza, che ci presenta una Guida dedicata a Marchi, Brevetti e Diritto d’Autore, dove ci racconta i principi base che ogni Assistente di Direzione, Office Manager, Executive e Personal Assistant dovrebbe conoscere come parte della propria cultura professionale e che Virtual Assistant ed Assistenti a Chiamata e a Progetto dovrebbero padroneggiare come elemento per creare un business di successo.
Approfondiamo insieme i concetti di Diritto d’Autore, Brevetto, Nome e Marchio e scopriamo, in concreto, quali regole disciplinano questi strumenti ed in concreto di quali aspetti dobbiamo tenere conto ogni volta in cui dobbiamo confrontarci con questi temi.
Emanuela Bianco, Name Partner dello Studio Saglietti Bianco, è specializzata in consulenza e difesa, in giudizio e in arbitrato, di Marchi, Brevetti, Concorrenza, Antitrust e Diritto Internazionale ed è Speaker e Autrice di Approfondimenti Accademici in materia di Proprietà Intellettuale, parla ed asserisce in Italiano, Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo, ha soggiornato tra gli altri in Germania, Francia e Regno Unito ed ha svolto un periodo di ricerca negli Usa, presso la Harvard Law School di Cambridge, in Massachusetts.
Cosa sono Diritto d’Autore, Marchi e Brevetti? Quali le principali differenze?
Tra Diritto d’Autore, Marchi e Brevetti c’è un legame molto forte perché tutti trattano di creazioni umane che portano “qualcosa di nuovo o comunque di diverso” rispetto all’esistente.
Allo stesso modo la differenza tra Diritto d’Autore e Marchi e Brevetti è notevole.
Il Diritto d’Autore tutela le opere d’ingegno e dura fino a 70 anni dopo la morte dell’Autore.
Il Marchio consiste in un segno distintivo, utile a distinguere un prodotto o un servizio rispetto a quello dei concorrenti, attuali o potenziali.
Il Brevetto tutela le invenzioni di ogni settore della tecnica che sono nuove, dotate di altezza inventiva ed idonee ad avere un’applicazione industriale.
A proposito di Marchi e Brevetti, qual è la Definizione di Brevetto? Che cos’è e cosa tutela?
In diritto il Brevetto è un Monopolio e costituisce un’eccezione al principio costituzionalmente garantito della libera concorrenza.
In forza del Brevetto al titolare viene conferito un diritto esclusivo di sfruttamento dell’invenzione, in un territorio e per un periodo ben determinato, e che consente di impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare l’invenzione senza autorizzazione.
Un’altra forma è il Brevetto per Modello di Utilità, che protegge i nuovi modelli, consistenti ad esempio in particolari conformazioni o combinazioni di parti più comode o efficaci rispetto a quanto già noto.
Che differenza c’è tra un Nome ed un Marchio? Che cosa tutela la registrazione di Nomi e Marchi? Quale tutela viene garantita in particolare ad un logo, cioè al segno grafico?
Il Marchio è un segno distintivo che è idoneo ad indicare l’origine imprenditoriale di un prodotto o servizio.
In diritto, il Marchio indica un Segno, in particolare parole, disegni, lettere, cifre, suoni, forma di un prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche, purché idonei a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli delle altre.
Il Marchio in particolare deve essere rappresentato nel registro in modo tale da consentire sia alle autorità competenti che al pubblico di determinare con chiarezza e precisione l’oggetto della protezione conferita al titolare.
Può essere oggetto di marchio un Segno Grafico, in particolare un Logo, che può essere registrato, ma può anche essere oggetto di un marchio un Nome Proprio, il Nome di una Persona, che può essere registrato come marchio con il consenso del suo titolare.
Nel caso di Marchi Registrati e Depositati, che differenza c’è tra R e TM? Quando si può o si deve usare uno invece dell’altro?
Il TM si usa quando un marchio è ancora allo stato di domanda.
R invece nel territorio in cui il marchio risulta ufficialmente registrato, ossia quando viene concesso il Certificato di Registrazione, il documento ufficiale che ne attesta la validità.
A proposito di Marchi e Tutela della Proprietà Intellettuale on-line. Da utenti del web, cosa ci è consentito fare o non fare con un marchio registrato appartenente a qualcun altro?
Il Marchio è un diritto di esclusiva proprietà del titolare, quindi, come regola generale, senza il consenso del titolare non possiamo usare un marchio di altri ed è sempre necessario ricevere, in forma scritta, un’autorizzazione specifica per un utilizzo specifico.
In alcuni rarissimi casi, che costituiscono eccezioni alla regola, è comunque possibile citare o riportare un nome o un marchio, ma con scopi e condizioni molto precise, come la possibilità di citare il nome di un’impresa ed il suo indirizzo, oppure il nome commerciale di un prodotto per identificarlo con precisione.
In tutti questi casi è però necessario prestare una particolare attenzione affinché l’uso di un marchio altrui non venga fatto in modo scorretto o poco preciso, così da instillare confusione nell’utente o nel consumatore, che può essere portato erroneamente a pensare che ci appartenga.
In questo caso la normativa di riferimento è l’art. 21 del Codice della Proprietà Industriale “Limitazioni del diritto di marchio”
Che cos’è il Diritto d’Autore?
Il Diritto d’Autore è uno Strumento Giuridico che tutela le Opere dell’Ingegno di Carattere Creativo, realizzate dall’uomo, che appartengono a diversi settori, come musica e letteratura, arti figurative ed architettura, teatro e cinema, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.
Sono protetti dal Diritto d’Autore anche i programmi per elaboratore, cioè i software per pc e di conseguenza le app per cellulare, così come opere letterarie ai sensi di una norma specifica, la Convenzione di Berna sulla protezione delle opere letterarie ed artistiche, che in Italia abbiamo rettificato e reso esecutiva con la legge 20 giugno 1978, n. 399
Anche le Banche Dati che per la scelta, o la disposizione, del materiale costituiscono una creazione intellettuale della persona che ne è artefice, sono protette dal Diritto d’Autore.
Quali normative italiane ed europee tutelano il Diritto d’Autore? E Riguardano solo gli Artisti?
In Italia il Diritto d’Autore è tutelato Legge Legge 22 aprile 1941, n. 633, e dalle sue modifiche più recenti, apportate con il Decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 181.
⇒ Legge 22 aprile 1941 n. 633 su InterLex
A livello comunitario abbiamo la Direttiva 2019/790/UE, spesso chiamata Direttiva Copyright, poi soggetta all’iter di recepimento di tutti gli Stati membri.
⇒ Direttiva 2019/790/UE su Eur-Lex
Il diritto d’autore non riguarda solo Scrittori o Compositori, ma riguarda tutti noi, l’importante è che oggetto dell’opera di ingegno sia qualcosa di originale e creativo, ossia non comune, standard o già noto.
A proposito di Hashtag. Esiste la tutela del Diritto d’Autore per gli Hashtag? E come funziona?
Gli Hashtag, le parole o le espressioni che seguono il # nella comunicazione digitale, sono spesso tutelati dal Diritto d’Autore o come marchi quali segni distintivi atipici, ma solo a determinate condizioni.
Un Hashtag per poter essere tutelato come espressione creativa protetta dal Diritto d’Autore, deve essere nuovo ed originale.
Non possiamo considerare tutelati gli hashtag generali, come i nomi comuni degli oggetti, ma anche quelli che sono descrittivi di un prodotto o di un servizio.
E quando siamo noi, come Assistenti e Virtual Assistant, a creare un contenuto? Quali aspetti del Diritto d’autore dobbiamo tenere ben presente?
Quando si crea un Contenuto On Line, se originale, esso è soggetto alla tutela del diritto d’autore, ma tutto dipende dal grado di originalità di ciò che sto scrivendo o postando.
Prima ancora di porci la questione sulla tutela dei nostri diritti è però fondamentale porre la giusta attenzione affinché il contenuto rispetti proprio quel grado di originalità, verificando di non ledere diritti altrui, di immagine o d’autore.
Da un punto di vista molto concreto occorre ricordarsi di non utilizzare immagini, soprattutto se trovate online, senza autorizzazione, evitare di copiare contenuti e post altrui, pratica scorretta controproducente e poco elegante, facendo attenzione a testi ed espressioni caratteristiche, anche perché copie e plagi sono più identificabili di quello che crediamo.
Per le frasi tratte da libri, post o contenuti di altre persone è sempre necessario identificarle come una citazione, indicando con precisione l’autore ed evitandone distorsioni, mentre per tutti i nostri contenuti originali dobbiamo essere molto precisi ed evitare accuratamente di riportare informazioni false o tendenziose.
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