La percezione delle Professioni di Supporto, da Segretaria di Direzione a Executive Assistant, è molto spesso distante da quelle che sono, nella realtà, le mansioni quotidiane ma anche le principali responsabilità. Quello dell’Assistente di Direzione è in fatti un Ruolo un po’ incompreso da alcuni, anche se rappresenta per molti altri un autentico Lovemark.
Kevin Roberts, ceo worldwide di Saatchi & Saatchi, ha elaborato una splendida teoria, poi raccolta nel suo libro Lovemark, che spiega l’esistenza di quei brand, oggetto del desiderio, che descrive come “quei marchi di prodotti a cui siamo legati da una relazione affettiva, da un rapporto che coinvolge tutti i nostri sensi, e che sono stati capaci di instaurare un senso di lealtà nell’acquirente, in grado di attrarci al di la di ogni forma di razionalità, che sia economica o pratica”.

E questo concetto di Lovemark, che in generale può essere affiancato ad un’idea o addirittura ad una realtà nazionale (l’Italia non è forse un Lovemark?), nella mia visione può essere esteso anche alla Professione dell’Assistente di Direzione, un ruolo caratterizzato da un elevato grado di passione e fedeltà da parte dei professionisti che ricoprono questo ruolo, che lo amano e lo rispettano profondamente.
Ma non sono solo gli Assistenti a ritenere la loro professione un Lovemark, anzi.
Sono spesso gli Assistiti i primi a considerare le proprie Assistenti come dei Lovemark.
E proprio quest’aspetto non va trascurato in un’analisi approfondita di questa professione.
E’ infatti frequente incontrare manager e imprenditori che sostengono che senza supporto segretariale non saprebbero portare a termine la mole di attività in cui si imbattono ogni giorno e farebbero fatica a gestire così tanti progetti complessi.
Non è poi così raro incontrare professionisti che non esitano a delegare, con grande fiducia e con un semplice “Si rivolga a ”, tutta una serie di questioni spinose e attività borderline, che nessuno è in grado di risolvere.
Qualcun altro arriva candidamente ad affermare che Senza Assistente non si arriverebbe sani alla fine della settimana.
Nella mia esperienza questo concetto di Assistente Lovemark, devo riconoscere, è quotidianamente riconosciuto, anche se espresso in termini un po’ fuori dal comune.
Il mio storico Capo ha sempre creduto nel valore del mio ruolo, contribuendo a diffondere l’idea che le Assistenti costituiscano un valore aggiunto per ogni imprenditore, e di questo devo rendergli grande merito.
Questa visione dell’Assistente come ruolo prezioso, tanto per il business quanto per la gestione delle attività personali, porta però con sé una stranissima abitudine.
Il mio Capo infatti, non esita a presentarmi come sua Badante a quasi tutti i professionisti con cui entriamo in contatto ed io devo dire che trovo questa definizione davvero centrata e non tanto per la sua abitudine a delegare, con sapienza e misura, ogni possibile attività personale, ma perché ben viene espresso il concetto di dedizione che è proprio di questo nostro ruolo.
E si tratta di un appellativo tutt’altro che casuale o di uso sporadico.
E’ uno standard comunicativo così radicato che ne esiste una versione inglese, riservata agli ospiti stranieri, e divertente almeno quanto l’espressione sorpresa di clienti e consulenti, di ogni nazionalità, che, ospiti in una moderna location di vetro e acciaio, durante le presentazioni, si vedono introdurre una insostituibile Caregiver.
Davvero spassosissimo.
Il Libro che Abbiamo Letto
Lovemarks di Kevin Roberts

Siti consultati
Saatchikevin, Future Beyond Brands

Saatchikevin, Love & Respect

Il nostro Corso Assistente di Direzione
L’Analisi della Professione di Assistente di Direzione e delle sue Specializzazioni e Declinazioni è sempre presente, come Modulo 1, nel nostro Corso di Formazione Assistente di Direzione

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